Il partito comunista deve essere riorganizzato dalle fondamenta e nessuna delle cinque mozioni di questo congresso lo sostiene.
Per questo propongo di non votare nessuna delle 5 mozioni, di prendere coscienza della propria autonomia e del proprio comunismo nel profondo del proprio animo e di non sottometterci a queste mozioni e alla dirigenza borghese. La rinascita deve avvenire per opera dei “giusti” e dei “modesti” e deve riportare alla luce del sole la natura di classe del nostro partito
Propongo di sottoscrivere ciò partendo dagli umili operai e non da grandi illustri ministri, onorevoli, presidenti, deputati ... E' partendo dai miseri che si può arricchire ciò che noi definiamo comunismo.
Adesso sta a voi decidere, se accoglierete o meno questa mia proposta (che io personalmente amo definire VI mozione), se è giunto finalmente il momento di definire il vero senso del comunismo.
Del resto, come si dice: “professore, toglietevi gli occhiali-bicicletta”.
Vendola e i bertinottiani smentiscono di aver lavorato sino alle elezioni per sciogliere il Prc in un generico partito socialdemocratico di governo ma adesso rilanciano l'idea di superare il prc, magari finendo dritti nel Pd. Vendola adesso dice che è favorevole alla tav e ad un nuovo accordo politico col Pd per un nuovo centrosinistra,
Ferrero e company cercano di rifarsi una verginità che non hanno, come se non avessero gestito (tiranneggiando) il prc per 15 anni insieme agli attuali avversari bertinottiani.
La mozione di Franco Russo e Walter de Cesaris tenta di mettere insieme di spegnere l'incendio nel seno del partito.
Poi c'è la mozione dell'Ernesto che si nasconde dietro gli autoconvocati del prc,propongono un nuovo partito con Diliberto, Rizzo e tutti coloro i quali lasciarono il Prc nel 98 per sostenere Prodi e D'Alema e bombardare la Jugoslavia
Poi c'è Falcemartello che non ha mai contato nulla perchè è un appendice irriducibile del partito.
Per non parlare del Pdci, che quelli dell'Ernesto tenta di incartare un vecchio regalo (la collaborazione di classe) con nuova carta da regalo ed un nuovo fiocco (l'unità dei comunisti).
Per questo è provocatoria la VI mozione, quella che non c'è.
Ma, invece, c'è la base, quella che stiamo perdendo.
Da qui questo congresso doveva nascere il nuovo P.R.C dopo la sconfitta
E invece non c'è, almeno alle viste. Però ci siamo noi, gli ultimi, i miseri, i proletari, gli operai. Siamo pronti a lottare perché il PRC continui ad esistere in quanto partito di classe. Ma siamo pronti anche a costruire un altro movimento politico comunista. L'obiettivo resta lo stesso: unificare i movimenti, in primo luogo quello degli operai e dei migranti, ma anche quello delle donne, degli studenti, dei giovani, unificare i marxisti e costruire un grande partito comunista.
Subito per liberarsi della dominazione neofascista, ultracattolica, berlusconiana, leghista.
Karl Marx è stato dato per morto già troppe volte.
No al congresso borghese. Si ad un congresso dei soggetti sociali reali.
Il primo e forse unico sottoscrittore
Ruffo Raimondo
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