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lunedì 9 giugno 2008

Perché sosteniamo il documento “Una svolta operaia per una nuova Rifondazione Comunista”

L'appello che lanciamo é dovuto alla necessità che sentiamo di intervenire all'interno della discussione congressuale, essendo noi, oltre che attivisti del Centro Sociale Spartaco, anche e più lungamente attivisti di questo partito.
Come molti sanno il nostro approccio nei confronti di Rifondazione e' stato sempre leale, riconoscendo il ruolo centrale che ha il partito nella lotta per la trasformazione della società.
Pensiamo che la scomparsa della sinistra dal parlamento, il dilagare delle destre e il modo in cui affronteremo la ricostruzione che inevitabilmente ci aspetta, siano questioni che devono riguardare ogni singolo militante della sinistra in questo paese.

Decisivi, nel creare questa situazione, sono stati secondo noi i due anni di governo Prodi, di cui è inutile rimarcare le mancanze ora che nessuno ha più il coraggio di difendere l'indifendibile e il nuovo soggetto dell'Arcobaleno che si è rivelato per quello che era: un'operazione salva poltrone priva di credibilità. Non a caso oggi, coloro che sono stati i più intransigenti nel volerlo, fanno ora a gara a chi riesce ad accaparrarsi l'interlocuzione migliore con il PD. Lo stesso PD che, se non fosse bastato il governo Prodi, proprio in questi giorni ci ricorda, attraverso il meraviglioso e costruttivo lavoro del governo ombra, che é d’accordo praticamente su tutto con Berlusconi: sicurezza, immigrazione discariche e straordinari. Nonostante questo c'e' già chi nel nostro partito pensa che se non si può parlare con "Walter", con D'Alema e' diverso...
Pensiamo che tutto ciò provenga direttamente dalla linea politica fallimentare del 2005, che ci ha portato da una sconfitta all'altra nella prospettiva di poter influenzare il centro sinistra.
È La stessa linea politica che ha fatto sì che il partito abbandonasse i quartieri popolari e i luoghi di lavoro, lasciando campo libero alla lega e alle destre, che, soffiando sul fuoco delle difficoltà economiche, sono riusciti a spostare l'attenzione dalla lotta contro i padroni alle rivendicazioni xenofobe, dando delle risposte che sono sempre più facili da assimilare.

Per quanto ci riguarda, crediamo che questo partito possa recuperare terreno solo con una svolta radicale, tanto nella linea politica, quanto nella dirigenza. Per questo abbiamo deciso di sostenere il 4° documento: "Una svolta operaia per una nuova Rifondazione Comunista".

Abbiamo condiviso con questi compagni esperienze di lotta concrete e la partecipazione a vertenze importanti come quella in difesa dei lavoratori della Finmek e la lotta per il diritto alla casa, tramutatasi nell’occupazione del palazzo in via Sanzio a Curti.

Non si tratta quindi di un sostegno formale, ma della condivisione di una battaglia politica, affinché dal terremoto politico innescatosi con il risultato elettorale del 13 e 14 aprile si possa uscire a testa alta, riprendendo il terreno della costruzione della conflittualità sociale e del radicamento nei territori, in contrapposizione a qualsiasi logica che ci veda subalterni al PD, specie in Campania ed in provincia di Caserta, dove rischiamo veramente di sprofondare nell'immondizia con Bassolino e De Franciscis.

Con la certezza che lentamente si possa tornare ad influire nella società e fra la gente, contro chi vuole dissolvere nel nulla politico la storia di Rifondazione e mascherare le proprie responsabilità, proveremo ancora una volta ad essere in prima fila, insieme ai migliori militanti di questo partito, nelle battaglie in difesa degli sfruttati nella nostra provincia.

Sarà questo il migliore contributo che potremo dare alla difesa di Rifondazione e alla sua ricostruzione.

Lello Mele, Fulvio Beato, Enrico Civello, Donato Cutolo, Mariano Iannotta, Loredana Sanfelice, Gerardo Fraschini, Nicola Anzalone (Attivisti del CSA Spartaco e iscritti PRC del circolo di Santa Maria Capua Vetere)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Collettivo Spartaco che autogestisce il CSA Spartaco di Santa Maria Capua Vetere comunica ufficialmente di non aderire a nessun documento specifico relativo al VII Congresso di Rifondazione Comunista nè corrente interna al partito stesso, essendo esso soggetto di movimento e di lotta, amico del partito ma da esso distinto. La dichiarazione pubblicata è da attribuirsi quale intenzione di voto personale esclusivamente per i compagni menzionati.

CSA SPARTACO - S. MARIA C.V.

Anonimo ha detto...

ma se siete sempre stati avversi voi del csa spartaco a questi partiti, proprio perkè i comunisti sono comunisti "di partito" e ora fate gli amiconi? Fin quando c'ero io almeno era così, totale avversione ai falsi comunisti e poi? Mah...