dal Manifesto del 30 aprile
Quello che segue è il testo di una lettera inviataci dai delegati sindacali della Pirelli Bicocca di Milano che hanno lasciato la Cgil per aderire all'Ugl. La pubblichiamo integralmente, pur senza condividere le loro scelte, perché esemplificativa di ciò che accade oggi nel mondo del lavoro.
«Abbiamo letto in questi giorni su vari giornali gli articoli riguardanti l'ottimo risultato della lista Ugl al recente rinnovo della Rsu Pirelli Bicocca di Milano, vorremo esprime la nostra posizione in modo da chiarire ogni dubbio in merito.
Non credevamo che un semplice esercizio di libertà sindacale destasse tale interesse, e ci dispiace leggere che il segretario generale Filcem Alberto Morselli si dichiari non a conoscenza delle nostre motivazioni, le quali sono state fornite sia in assemblea ai lavoratori che rappresentiamo che al funzionario Cgil che segue la Pirelli. Se la comunicazione si è interrotta all'interno della gerarchia sindacale non ne abbiamo responsabilità.
Negli anni scorsi abbiamo svolto attività sindacale all'interno della Cgil, l'organizzazione che sentivamo più vicina alle nostre storie personali; non rinneghiamo nulla di quella esperienza, ma la realtà con la quale ci siamo spesso confrontati ha deluso gran parte delle nostre aspettative. Abbiamo trovato di frequente un distacco netto tra sindacato e lavoratori, simile a quello che c'è oggi tra politica e cittadino, molto pensiero politico, grandi aree di superficialità e improvvisazione, autoreferenzialità e difficoltà a capire i veloci cambiamenti del mondo del lavoro in questi ultimi anni. L'aspetto più deludente ha tuttavia riguardato l'attività principale di un delegato sindacale, cioè la contrattazione aziendale o di secondo livello, dove le Rsu dovrebbero essere protagoniste e avere ampia autonomia decisionale, mentre spesso ci è capitato di essere scavalcati da scelte prese dalle strutture che ben poco sanno del vissuto quotidiano all'interno di un'azienda. SEGUE A PAGINA 7
Ci siamo sentiti delegittimati dalla stessa organizzazione che ci doveva supportare; questo è il vero motivo del nostro abbandono della Cgil, non l'avere sottoscritto il protocollo sul Welfare, come riportato sui giornali, in quel caso volevamo solo esprimere un punto di vista diverso da quello della maggioranza Cgil, ma ci è stato fatto capire che non era possibile.
Certo potevamo fare come tanti altri, disdire la nostra tessera sindacale e tornare a fare gli spettatori silenziosi, ma abbiamo voluto tentare una nuova strada e siamo stati premiati: non a caso i voti del rinnovo Rsu sono andati per la maggior parte ai singoli delegati e pochi sono andati solo alla sigla, questo denota che a volte le persone sono più importanti dei simboli.
L'idea di scegliere l'Ugl è venuta dall'incontro con il Segretario Nazionale Gomma e Plastica Mauro Sabbi, che vanta un'esperienza aziendale e sindacale trentennale nel settore e ci ha fatto un'ottima impressione di equilibrio e competenza. Siamo pronti a dare fiducia all'Ugl anche grazie alle posizioni interessanti, pertinenti ed equilibrate espresse dalla Segretaria Generale Renata Polverini. La struttura ci ha dato ampie garanzie di autonomia nello svolgimento dell'azione sindacale di secondo livello, come da normativa interconfederale vigente, naturalmente nell'equilibrio e nel rispetto delle regole. L'Ugl è una struttura in forte mutamento dove ci è sembrato di cogliere che il «fare sindacato» venga prima della politica, e con ciò vorremmo dissipare ogni dubbio che questa scelta sia stata frutto di una ideologia politica.
Pensiamo che tutti i presupposti per svolgere in modo proficuo il nostro compito di delegati sindacali siano presenti nell'Ugl, e quello che è accaduto dovrebbe forse far riflettere qualcuno all'interno della Cgil che ha perso la capacità di ascoltare la propria base; questo nell'interesse di tutti i lavoratori».
Delegati Ugl ex Cgil, Pirelli Bicocca Milano
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